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al testo di Ivan Pozzoni
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Oggi, è una ferita intristita da nuvole di stress, circoncisa da un lavoro meno sfruttato di altri, forse, ma, certo, non meno astratto nella sua gretta tecnicità.
Niente amore, niente ideale, niente follia, in me, cane di Pavlov, criceto da vivisezione, nessuna via di fuga, nessuna, dai labirinti dai canili d’un esistenza senza saliva, per leccar culi, o francobolli.
Pensare a bancali di carta da ufficio alle 20.00 di sera davanti a testi che s’ostinano a restar muti è delirio di marinaio ubriaco in mari di merda
[Riserva indiana, 2007] |
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